“La fine del mondo? Uno degli scherzi dell’antropocentrismo è quello di suggerire che la fine della nostra specie comporterà la morte della natura animale e vegetale, la fine della terra stessa, la caduta dei cieli. Non c’è escatologia che non presupponga che la permanenza dell’uomo sia necessaria per la permanenza di tutto il resto. È accettato che le cose possano essere iniziate prima di noi; impensabile che possano mai finire dopo di noi”. (Guido Morselli, Dissipatio H.G. 1973)

“The Night shows no Dawn” è un’esplorazione sonora della pratica dei lamenti funebri, un espediente formale utilizzato in molte culture per esprimere e contenere le emozioni del lutto. In diverse parti del mondo, come la Cina, la Scandinavia e l’area mediterranea, durante le celebrazioni per commemorare una perdita, erano comuni i lamenti di lutto professionale. I loro lamenti erano riconosciuti dall’intera comunità per la loro particolare musicalità che utilizzava schemi di respirazione trasformati in suoni singhiozzanti, piuttosto che per le sole parole che cantavano.
Nella sua performance Murphy, come un moderno piangente, tratta il respiro e il singhiozzo come suoni che permettono al lutto di diventare un atto collettivo, oltre che come rumori calmanti che possono portare all’accettazione.
Una forma molto personale di lamento per accettare non solo le perdite del passato ma anche quelle del futuro.

La performance ha luogo a partire dalle ore 17:00 di sabato 9 novembre 2024. La prenotazione è raccomandata. Per riservare il proprio posto cliccare al seguente link.