Davide Ronco, nato nel 1993 a Udine, Italia, si è diplomato al Master in Ceramica dell’Accademia Reale Danese e ha conseguito una specializzazione presso l’Università Konstfack nel Research Lab Craft. Attualmente vive e lavora a Copenhagen. La sua pratica artistica è radicata in un’ampia ricerca sui materiali e in un impegno per una solida lavorazione artigianale. Con il suo lavoro, sfida gli strumenti e le metodologie convenzionali, utilizzando installazioni site-specific e interventi temporanei per esplorare la dicotomia tra naturale e artificiale.

Tra le sue pratiche, utilizza argilla di provenienza locale, sfidando i limiti del materiale e accogliendo le crepe e le imperfezioni intrinseche. Utilizza anche la terra battuta per accentuarne la natura temporale e transitoria dell’opera, piuttosto che cercare di proteggerla dagli effetti degli agenti atmosferici. La sua ricerca si concentra sul concetto di “Ad Extremum”, ovvero “fino alla fine; la morte”, che riflette la limitatezza della presenza umana e l’esistenza precaria del genere umano. Attraverso questa lente, esamina temi come la caducità, la fragilità e la decadenza, oltre alle opposizioni e discrepanze tra umanità e natura.

Attualmente sta lavorando a un nuovo formato di ricerca basato su principi semplici e casi studio, intitolato “Sustainable Art Practices: Towards a Socio-Ecological Methodology within Site-Specific, Land, and Installation Art”. Che si tratti di sculture, mobili o installazioni site-specific, il suo lavoro ruota attorno a materiali locali trovati, artigianato vernacolare e tradizionale, e metodi di costruzione che coinvolgono processi sostenibili e di upcycling.